venerdì 18 maggio 2012

La Madonna della Conversione


Poco più di vent’anni fa Don Renato Gargini, accompagnato da un “giovane lettore”, realizzava per TVL “La Madonna della Conversione”: una bellissima serie di incontri dedicati alla Vergine Maria. Le trasmissioni, che scandivano la devozione mariana del mese di Maggio, proponevano brani poetici di poeti moderni e contemporanei dedicati alla Madonna commentati stupendamente da Mons. Benvenuto Matteucci, allora Arcivescovo emerito di Pisa. Si tratta di una delle ultime testimonianze di Matteucci, ormai malato e prossimo alla morte.

In questi giorni ho trascritto le poesie citate durante queste registrazioni. Vi segnalo il link da cui potete scaricare le citazioni. Sono sicuro che gioveranno alla vostra vita spirituale.




Chi era Benvenuto Matteucci?
Benvenuto Matteucci fu ordinato sacerdote della Chiesa pistoiese il 14 agosto 1932. Successivamente conseguì il dottorato presso l'Università Gregoriana con una tesi su Scipione de' Ricci ed il giansenismo toscano.
Docente di Teologia presso il Seminario di Pistoia dal 1935 al 1938, dovette lasciare l'insegnamento per l’ufficio di parroco presso Poggio alla Malva (Pistoia) fino al 1960. Questi furono anni di intenso studio della letteratura moderna, italiana e straniera, che rivelarono Benvenuto Matteucci come uno dei più originali interpreti espressi dalla cultura cattolica nel secondo dopoguerra. In questi anni egli divenne l'interlocutore privilegiato di molti letterati cattolici o vicini al cattolicesimo, fra cui Giovanni Papini, padre Ernesto Balducci, don Lorenzo Bedeschi e padre Davide Maria Turoldo. Negli anni precedenti al secondo conflitto mondiale era entrato, insieme a Bargellini, Giuliotti, Betocchi, Soffici, Bo e Lisi, nel gruppo di intellettuali fiorentini che si riunivano intorno a «Il Frontespizio». Successivamente collaborò ad alcune importanti riviste tra cui si ricordano «Mal'aria», «Humanitas», «Vita e Pensiero», «Studium», ecc. (molti degli articoli letterari pubblicati in questo periodo sono ora raccolti nella trilogia "Per una teologia delle lettere", Pisa, 1980).
Negli anni del Concilio ecumenico Vaticano II fu incaricato dall'«Osservatore Romano» di redigere quotidianamente la cronaca delle sessioni, incarico che affiancò alla lettura di bollettini quotidiani dai microfoni della Radio vaticana (tali interventi sono ora raccolti nel volume "I giorni del Concilio", Pisa, 1983).
Nel 1968 fu elevato alla dignità episcopale e fu nominato amministratore apostolico "sede plena" dell'Arcidiocesi di Pisa, di cui divenne arcivescovo nel 1971.  Nel 1986 si ritirò a Carmignano, suo paese natale, dove si spense il 16 gennaio 1993.
Tra le sue opere si ricordano: "Scipione de'Ricci. Saggio storico-teologico sul giansenismo italiano", Brescia, 1940; "Fiori d'arancio", in collaborazione con P. Bargellini, Firenze, 1947; "Teologia del dolore", Milano, 1949; "La Madonna nella letteratura", in "Mater Christi", Roma, 1957; "Cultura religiosa e laicismo", Roma, 1960; "Servi della parola", Torino, 1960; "Pensieri di S. Gemma", Lucca, 1961; "La Chiesa nella storia", Pisa, 1983; "La liturgia della parola", Pisa, 1985; "Diario di un Vescovo", Pisa, 1990 e Milano, 1992; "I pensieri del Parroco di San Lorenzo", Firenze, 1998; " 'Diario di un parroco' di Corso Donati", Firenze, 1998.